
Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Stile Juventus’, è intervenuto l’ex bianconero Claudio Gentile: “Maradona? Me ne ha dette di tutti i colori, ma faceva parte del suo gioco. Quando ha cominciato a vedere che non la prendeva ha cominciato a insultarmi, “hijo de puta”, “la concha que te pario”, gli argentini lo fanno spesso per farti commettere qualcosa di non leale. Io ho fatto finta di non ascoltarlo, mi sono solo dedicato a quel compito maledetto che mi è stato dato di marcarlo, dove non potevo fallire. Se non ci fosse stata quella marcatura, Maradona avrebbe fatto anche contro l’Italia quello che fece poi nell’86 contro l’Inghilterra. Sono giocatori ai quali se lasci la possibilità di prendere palla e di girarsi è finita. Maradona il più forte di tutti? Sicuramente è il più forte che c’è stato fino ad ora. Maradona ha avuto il coraggio di venire a confrontarsi con il calcio europeo, Pelé è rimasto sempre in Brasile dove era l’idolo di tutti. Venire in Italia è stata una sfida per lui, sarebbe stata una grande perdita non averlo avuto in Italia”.
Se non avesse avuto quella vita sregolata sarebbe stato inarrivabile? “Beh sicuramente sì, ne sono convinto. Purtroppo è meglio non parlare del rovescio della medaglia, dobbiamo parlare del calciatore. Della vita privata non voglio parlarne, ci sono state tante cose. Voglio ricordare il Maradona dell’82 e quello che ha fatto in Italia”.
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